Mostra “GEORGE HOYNINGEN-HUENE. Glamour e Avanguardia.” – Palazzo reale, Milano
Nelle stanze dell’Appartamento dei Principi del Palazzo Reale di Milano ha sede, sino al 18 maggio, la prima mostra in Italia sul lavoro fotografico di George Hoyningen-Huene; progetto nato grazie alla collaborazione con la omonima Estate Archives. Spazi che accolgono adeguatamente il “principe della fotografia”.
Il barone George Hoyningen-Huene (1900-1968) è stato un fotografo innovativo, le cui fotografie, eleganti e intramontabili, hanno avuto un ruolo fondamentale nel plasmare l’estetica di un’intera era. Semplicemente noto come Huene, ha operato durante il periodo di massimo splendore della moda e del cinema dagli anni ‘20 agli anni ‘40.
Il nome ammetto che non mi fosse noto, ma ho riconosciuto immediatamente alcuni dei suoi scatti, e credo che anche voi li abbiate già incontrati in qualche rivista.






Chi è George Hoyningen-Huene?
Di origine aristocratica, Huene cresce alla corte dello zar Nicola II, immerso nella cultura classica e circondato dall’effervescenza delle avanguardie artistiche.
Si muove a Parigi negli anni ‘20 frequentando i luoghi più in vista e la crème del periodo: Man Ray, Pablo Picasso, Francis Picabia, Jean Cocteau, Salvador Dalí…
Si impernia di opere greche e romane grazie alle lunghe giornate passate al Louvre, e questa influenza la si scorgerà in tutti i suoi lavori.
Dal 1926 al 1934 dirige lo studio fotografico parigino di Vogue conferendo elegantemente luce al mondo dell’alta moda per lettori di tutto il mondo. Nonostante il duro lavoro dovuto alle pesanti attrezzature del tempo, la resa degli scatti era sempre eterea e raffinata grazie all’uso sapiente di luce e ombre, capace di donare scultoreità ai suoi protagonisti.
A Parigi “… l’antichità celebrava il suo arrivo a Montmartre sulle note di una banda jazz”





Il rigore razionale, le geometrie, la qualità e la purezza dell’immagine, insieme alla monumentalità, sono gli elementi che conferiscono al lavoro di Huene una propria autonomia artistica e ne garantiranno il riconoscimento nel tempo.
Dalla metà degli anni Trenta Huene si divide tra Parigi e gli Stati Uniti, e davanti al suo obiettivo posano celebri artisti, ballerini e membri dell’alta società dell’epoca; non esisteva ancora infatti il ruolo vero e proprio di modella.
Huene fu tra i primi a introdurre modelli maschili nel mondo della moda; molte delle sue opere più iconiche vedono protagonista il suo compagno e protégé Horst P. Horst.













Alla ricerca di un tenore di vita meno frenetico, si ritira di frequente in Tunisia nella sua casa sul mare “Dar Essurur“, in arabo “Posto di Pace“. I suoi scatti vengono così ispirati dalle luci e atmosfere di quella terra.

In quegli anni cresce l’interesse verso il fitness e Huene è tra i primi sostenitori delle idee di Joseph Pilates.
Un corpo in salute è un corpo armonico, tonico e flessibile; un’idealizzazione dei corpi che riporta alle influenze greche passate. I corpi riempiono i suoi scatti, e tra i più famosi vi sono quelli dedicati alla moda mare.
Tra le sue opere più note, spicca la celebre fotografia Tuffatori, che ritrae Horst P. Horst, suo compagno, e l’amica Lee Miller di spalle, apparentemente su un molo che si affaccia sul Mediterraneo della Costa Azzurra. In realtà, si tratta di un’illusione visiva: grazie alla sua straordinaria abilità con i chiaroscuri, Huene trasforma le guglie del tetto del suo studio parigino in un paesaggio marino incantevole.







A Parigi George Hoyningen-Huene entra nel circolo di Gabrielle ‘Coco’ Chanel, dove entra in contatto con figure come Salvador Dalí e Jean Cocteau. L’influenza del surrealismo si riflette nelle sue fotografie, che incorporano elementi onirici come maschere e manichini, sfidando la logica visiva e offrendo nuove interpretazioni.








Nel 1934, Huene viene mandato a Hollywood da Vanity Fair per fotografare i divi del cinema. Mondo che lo aveva affascinato sin da giovane a Parigi, dove fece alcuni lavori come comparsa.
Nel 1935, dopo una controversia con Vogue, George Hoyningen-Huene passa alla rivale Harper’s Bazaar. Trascorre i primi tempi tra Parigi e New York, e si trova poi costretto a trasferirsi negli Stati Uniti a causa della Seconda Guerra Mondiale. Fortunatamente troppo anziano per arruolarsi, continua la sua carriera fotografica durante il conflitto.
Nel corso degli undici anni trascorsi a Harper’s Bazaar, Huene vive significativi cambiamenti sia nell’arte fotografica che nell’industria della moda. La chiusura delle case di moda parigine durante la guerra accelera l’espansione del prêt-à-porter in America, mentre i progressi tecnologici nella fotografia aprono nuove possibilità artistiche.






Nel 1936 si unisce a un gruppo di avventurieri non professionisti per intraprendere un ambizioso viaggio attraverso l’Africa, un’odissea che sfocia nel suo suggestivo libro African Mirage, the Record of a Journey (1938). Questo è solo il primo di una serie di volumi ispirati alle sue esperienze di viaggio. Grazie alla libertà offerta dalla Rolleiflex, che gli consente di abbandonare le limitazioni della fotocamera di grande formato, riesce finalmente a esplorare la leggerezza e la maneggevolezza della nuova macchina fotografica, immortalando l’essenza dei suoi viaggi tra paesaggi mozzafiato e ritratti spontanei.




Dal 1954 al 1963, Huene sposta il focus del suo lavoro dietro le quinte, ricoprendo il ruolo di coordinatore del colore a Hollywood, consigliando costumisti, direttori della fotografia e scenografi per film come A Star Is Born.
Huene progetterà una parte del magnifico giardino della villa del regista cinematografico George Cukor a Los Angeles, che diventerà un punto di ritrovo cruciale per la comunità queer di Hollywood. Circondato da palme e fiori, il giardino ospitava sontuosi party nel fine settimana, frequentati da leggende del cinema come Cary Grant, Greta Garbo e Katharine Hepburn, che Huene considerava affettuosamente “la mia star preferita“. (non solo la tua George 🙂 )
Tra le persone a lui più vicine, non manca Sophia Loren, con cui collaborò durante le riprese del film Il diavolo in calzoncini rosa.









Vi auguro una Buona visita e vi aspetto alla prossima recensione…