Missoni e la maglieria
Catartico fu un incontro a Londra durante i giochi olimpici del 1948.
Lui atleta finalista ai 400 ostacoli, lei studentessa in vacanza studio.
Ottavio Missoni atleta pluripremiato nato a Ragusa, Rosita Jelmini studentessa di lingue nata in un paese vicino a Varese, nei pressi del quale i nonni materni avevano fondato una fabbrica di scialli e tessuti ricamati.
Nel 1948 Ottavio iniziò con un amico una piccola attività di maglieria a Trieste; quattro macchine in tutto grazie alle quali produceva le tute di allenamento “Venjulia”: tute a maglia a costa inglese.
Si sposano nel 1953 e si stabiliscono a Gallarate, dove continuano l’attività intrapresa da Ottavio.
In questo periodo gli articoli di maglieria erano per lo più indossati dagli sportivi; l’elasticità e l’aderenza conferiva la comodità tipica di un “capo tecnico”.
Nel 1958 presentano in Rinascente un abito camicia a righe verticali colorate con la piccola collezione “Milano-Sympathy“; nel 1961 avviene il vero debutto nelle sfilate di alta moda a Roma.
Il marchio Missoni inizia a essere riconosciuto per i suoi colori, lo zig zag e le righe.
La loro moda arriva oltreoceano e la stampa americana codifica negli anni Settanta come “put together” il loro stile; un caleidoscopio di fantasie e colori imprevedibili.
Caratteristica peculiare del loro prodotto è il tessuto indemagliabile: connotazione tipica dei tessuti eseguiti su telai per la maglieria in catena. Il tipo di intreccio non perde mai la maglia e il tessuto non si disfa.
Grazie all’uso di un macchinario senza aghi, che poteva realizzare tessuti senza l’inserimento di una trama, il prodotto presentava una successione sfaccettata d’intrecci.
Rosita e Ottavio utilizzano antichi filati dalle nuance differenti nelle moderne macchine da maglieria, per creare geometrie simmetriche in varie combinazioni di colori. Il processo di tessitura permetteva di poter decidere la sequenza delle tonalità, ma non il motivo finale; il risultato era così casuale e imprevedibile.
Il “tessuto fiammato” diventa una caratteristica della loro produzione, un pattern tipico dello stile Missoni.
I Missoni vennero definiti gli “unmistakables”, coloro che non sbagliano mai.
Un linguaggio universalmente apprezzato e uno stile sempre attuale che evolve negli anni ma rimane sempre fedele a se stesso e riconoscibile in ogni suo pezzo.
Fun Fact: Ottavio sembra fosse daltonico.
Vi consiglio a riguardo la serie tv “ Made in Italy”, uscita nel 2019 su Prime Video e successivamente trasmessa in chiaro su Canale 5; un racconto in otto episodi della nascita della moda nella Milano anni Sessanta, nel quale si intersecano le vicende del neonato brand Missoni.
Al prossimo articolo…
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