Nel cuore di Anacapri, lungo la pittoresca Via Giuseppe Orlandi, si erge un edificio che cattura immediatamente lo sguardo: la Casa Rossa. Con il suo vivace colore rosso pompeiano e l’architettura eclettica, questa dimora rappresenta un unicum nel panorama architettonico dell’isola di Capri.
Un colonnello americano a Capri
La Casa Rossa fu costruita tra il 1876 e il 1899 dal colonnello americano John Clay MacKowen, originario della Louisiana. Veterano della Guerra di Secessione, medico e appassionato di archeologia, MacKowen si trasferì ad Anacapri in cerca di tranquillità e ispirazione. Qui visse con la giovane anacaprese Mariuccia Cimmino, dedicandosi alla raccolta di reperti archeologici e alla scrittura della prima guida moderna su Capri, pubblicata nel 1884. Si narra che Axel Munthe e il colonello facessero a gara a chi avrebbe trovato il reperto più particolare e affascinante da aggiungere alla propria collezione.
Architettura eclettica e simbolismo
La Casa Rossa è un esempio di architettura eclettica, che fonde elementi medievali, moreschi e neoclassici. Costruita accanto a una torre aragonese del Quattrocento, la dimora presenta una facciata merlata, finestre bifore e decorazioni in stile orientale. All’ingresso, un’iscrizione in greco antico, riflettendo la filosofia di vita del suo proprietario, recita “Kaire o polita apragopoleos“, ovvero
“Salve cittadino della città dell’ozio“










Da dimora privata a museo
Dopo la morte di MacKowen nel 1901, la Casa Rossa passò agli eredi e successivamente ad altri proprietari. Nel 1990, l’edificio fu acquisito dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio di Napoli che, dopo un attento restauro, lo destinò a spazio espositivo, affidandone la gestione al Comune di Anacapri.











Oggi, la Casa Rossa ospita una collezione di dipinti dell’Ottocento e del primo Novecento, raffiguranti vedute dell’isola di Capri. Tra le opere esposte, spiccano le quattro statue di divinità marine rinvenute nella Grotta Azzurra nel 1964, testimonianza dell’antico culto delle acque che permeava la cultura romana.
Un luogo da scoprire
La gestione del Museo è oggi in mano a La Sciuscella di Anacapri; un ente sociale la cui vocazione è promuovere percorsi e politiche di inclusione sociale e culturale, con particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili. L’esperienza è infatti arricchita dalla guida di ragazzi in situazione di fragilità, che con la loro simpatia ed esuberanza renderanno la vostra visita ancora più significativa e profondamente umana.
Vi auguro una Buona Visita e vi aspetto alla prossima recensione…